Durante questa estate mentre mi dirigevo verso Monopoli all’altezza della contrada Macchia di Monte ad un tratto ho notato una immensa nuvola di polvere marrone prodotta da un frantuma sassi azionato da un trattore.
A guardare la scena mi sono venute in mente le nozioni di Agronomia impartite dal prof. Caliandro della Facoltà di Agraria dell’ateneo barese negli anni Ottanta, il quale ci spiegava quanto fosse importante il pH del terreno non solo per la coltivazione dell’ulivo ma anche per quella della vite, entrambe importanti nell'agricoltura pugliese.
Le foto, facente parte di un portfolio, evidenziano l’enorme nube di polvere, oltre al trattorista intento a macinare i sassi, ancora presenti nel terreno, senza premura alcuna per la sua salute. Questo lavoro si stava svolgendo per migliorare il ph del terreno, grazie ad una serie di funzioni:- essendo di origine calcarea, macinati, apportano carbonato di calcio (CaCO3) al terreno, forniscono calcio essenziale per la formazione della frutta, quali le pareti delle cellule, la resistenza meccanica dei tessuti e la qualità del frutto;
- effetto tampone, mantiene il terreno neutro o leggermente alcalino (pH 7–8), condizione ideale per l’assorbimento di nutrienti come fosforo, potassio e magnesio;
- migliora la struttura del suolo, favorisce l’aggregazione delle particelle, migliorando la porosità e il drenaggio, condizioni perfette per le radici superficiali nel caso dell’olivo;
- stimola la vita microbica, i suoli calcarei ospitano una microflora attiva che favorisce la mineralizzazione della sostanza organica, rendendo più disponibili i nutrienti.
- una fruttificazione regolare, il calcio contribuisce alla differenziazione fiorale e alla qualità dell’allegagione (formazione del frutto);
- crescita equilibrata, l’olivo sviluppa una chioma più vigorosa e ben ramificata;
- olive più sane e ricche di olio, il contenuto oleico può essere più elevato, con una minore incidenza di cascola (caduta prematura dei frutti);
- maggiore resistenza a stress, come siccità, salinità e alcune malattie fungine.
Francamente tale pratica non la vedevo da molti anni e grazie al “caso” ho potuto immortalare una lavorazione agricola che era ormai un lontano ricordo.